SIBO è l’ acronimo di sovracrescita batterica intestinale, una condizione fisio-patologica caratterizzata da aumento della concentrazione batterica nei tratti alti dell’intestino. Qui i batteri interferiscono con i normali processi di digestione ed assorbimento causando: diarrea, stipsi, reflusso gastroesofageo, dolore, crampi, meteorismo, nausea, malassorbimento e carenze nutrizionali (ferro, calcio, vitamine liposolubili, vitamina B12). La severità di questi sintomi è soggettiva e varia in base all’entità della contaminazione, alle specie batteriche implicate e all’estensione del tratto intestinale interessato.

Fattori predisponenti la SIBO sono: l’ allungamento del tempo di transito intestinale dovuto a cause funzionali o organiche, la riduzione della secrezione acida gastrica, la gastrite cronica atrofica,  il trattamento prolungato con inibitori della pompa protonica, l’intolleranza al lattosio e la celiachia.

La SIBO è frequentemente associata ad altre condizioni, alcune di natura autoimmune caratterizzate da leaky-gut o sindrome dell’ intestino a colabrodo (sclerodermia, cronh, artrite reumatoide, celiachia, ipotiroidismo etc).

La diagnosi si effettua con il breath test al lattulosio ed il trattamento prevede l’utilizzo di antibiotici.  Anche l’ aromaterapia con l’ utilizzo di oli essenziali sembra avere un buon esito sulla risoluzione della patologia.

La dieta è parte integrante del trattamento e prevede una riduzione dell’ apporto di fibra ed un controllo degli alimenti ricchi in amidi e zuccheri che rappresentano un ‘pasto succulento’ per i batteri in sovra crescita. E’ utile l’ uso di sostanze carminative tipo finocchio, cumino e menta e l’ integrazione con estratti di sostanze antibiotiche naturali. E’ fortemente sconsigliato l’ uso di probiotici e in alcuni casi è opportuno optare per approcci a digiuno intermittente per favorire lo svuotamento gastrico.

L’ approccio dietoterapico va adattato alla sintomatologia e al quadro clinico del paziente.

Talvolta è sufficiente seguire una dieta low FODMAP che limiti latticini, glutine, legumi e frutta/verdura ad alto residuo. Leggi il mio articolo sulla dieta low FODMAP: http://www.melaniacornacchione.it/la-dieta-low-fodmap/

In alcuni casi l’ approccio low FODMAP non è sufficiente e bisogna personalizzare la dieta utilizzando protocolli a bassa istamina e/o a basso contenuto di ossalati e/o dieta priva di pseudoallergeni e/o GAPS diet.  E’ necessario valutare una corretta integrazione di vitamina B12, glutammina, eaa, magnesio e zinco.

Se la SIBO è associata a reflusso gastroesofageo la dieta deve essere low-carb ed ipolipidica, priva di alimenti irritanti ed acidi, bisogna evitare di bere molto ai pasti e, tra l’ uno e l’ altro, prediligere solo il consumo di acqua.

Praticare attività che favoriscano la riduzione dello stress migliora le funzioni digestive ed intestinali e la qualità della vita.