Glutine? NO, grazie!

L’ ultima tendenza in dietoterapia è quella del gluten-free.

Star più o meno affermate, sportivi e nuovi (discutibili) guru dell’ alimentazione invitano a bandire il glutine dalla tavola promettendo di diventare più sani, più magri e più longevi. MA PERCHE’? Siamo tutti un po’ celiaci, o ciriaci come leggo a volte su improbabili cartelli fuori da alcuni ristoranti?!

Allora, facciamo chiarezza!

Siamo tutti un po’ celiaci?

NO! La celiachia è una malattia autoimmunitaria che si scatena in soggetti geneticamente predisposti in seguito all’ ingestione di glutine.

Celiaci si nasce, e si diventa! E’ una patologia multifattoriale che si scatena se esiste una predisposizione genetica e se si ingerisce glutine con la dieta. Tuttavia ci sono una serie di fattori ambientali che modulano il rischio di sviluppare o meno celiachia quali: stress, farmaci, gravidanza etc, etc.  Quindi si potrebbe essere predisposti geneticamente alla malattia senza mai manifestarla oppure, come accade più di recente negli ultimi anni, si potrebbe manifestare in età adulta senza mai aver avuto alcun sintomo preciso riconducibile alla celiachia. E’ una malattia con tante manifestazioni cliniche: nella sua forma classica si presenta con disturbi gastro-intestinali, la forma atipica invece colpisce altri organi con manifestazioni extra-intestinali spesso di non immediata correlazione alla celiachia (infertilità e poliabortività, danni epatici, osteoporosi, anemia, afte orali, alopecia etc, etc), esiste anche una forma silente che clinicamente non si manifesta con alcun tipo di sintomo e che viene diagnostica casualmente durante test di screening in pazienti a rischio (familiari di celiaci o pazienti con altre patologie autoimmunitarie).

Una dieta senza glutine è più sana e leggera?

FALSO! I sostituti dietoterapici senza glutine sono più calorici e più ricchi in zuccheri e grassi rispetto ai corrispettivi glutinati, infatti non è infrequente riscontrare nei celiaci dopo l’ inizio della terapia alimentare un aumento di peso e dei livelli di colesterolo. Il consumatore non informato associa al concetto del “senza” un alimento più leggero, più sano, meno idustriale o lo acquista con la convinzione di fare una scelta che faccia bene alla sua salute.Su questo aspetto fanno leva le pubblicità e il packaging dei prodotti, incrementando il caos sulla consapevolezza alimentare.

Mangiare senza glutine non è l’ ultima moda nel mondo delle dieta ma una vero e proprio farmaco per chi, come me, è celiaco.

L’ aderenza alla dieta deve essere totale, non ammette “sgarri”! Solo così’ si ha una remissione totale dei segni e sintomi di malattia e si annulla il rischio di complicanze di natura tumorale.

L’ eliminazione del glutine comporta una riorganizzazione alimentare del celiaco e della sua famiglia che deve essere sostenuta da una scrupolosa conoscenza degli alimenti permessi e vietati e dalle norme di comportamento da attuare per evitare pericoli di contaminazione, poichè la soglia giornaliera di glutine considerata non dannosa è estremamente bassa

Purtroppo ho la sensazione che la confusione generale tra celiachia e scelte di discutibili regimi alimentari faccia percepire la dieta senza glutine come una scelta o addirittura come una moda alimentare alla quale può essere concessa qualche trasgressione. Nel caso della celiachia non è così e la strada  della corretta informazione è quella più giusta da percorrere per chiarire la valenza terapeutica della dieta.